venerdì 27 gennaio 2012
In orbita sulla Stazione Spaziale
La Stazione Spaziale Internazionale (in lingua inglese International Space Station o ISS) è stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita bassa terrestre. L'obiettivo della ISS, come è stato definito dalla NASA, è quello di sviluppare e testare tecnologie per l'esplorazione spaziale, per sviluppare tecnologie in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l'orbita terrestre e per acquisire esperienze operative per voli spaziali a lunga durata.
La costruzione della stazione ebbe inizio nel 1998 ed è previsto il completamento entro la metà del 2012. La stazione dovrebbe restare in funzione almeno fino al 2015 ma più probabilmente la sua vita sarà estesa al 2020. Con un'area totale maggiore di qualsiasi altra stazione spaziale precedente, la ISS può essere vista dalla Terra a occhio nudo. La ISS è di gran lunga il più grande satellite artificiale che sia mai stato messo in orbita. La ISS serve come un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, in cui gli equipaggi conducono esperimenti di biologia, chimica, medicina, fisiologia e fisica, come così come osservazioni astronomiche e meteorologiche. La stazione offre, inoltre, un ambiente unico per il collaudo dei sistemi di veicoli spaziali che risulteranno necessari per future missioni sulla Luna e su Marte. La ISS è abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 da almeno 2 astronauti. L'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, con cadenza semestrale ed oggi conta una presenza totale di 6 astronauti e cosmonauti. Il programma mantiene così l'attuale record per la più lunga ininterrotta presenza umana nello spazio, superando il precedente record di 3.644 giorni, stabilito a bordo della Mir. La ISS è una sintesi di diversi progetti stazione spaziale elaborati dalle diverse agenzie mondiali, essa comprende, infatti, parte della Freedom statunitense, della Mir-2 russo/sovietica, del Columbus europeo e del giapponese Kibo. I vincoli di bilancio hanno portato alla fusione di questi progetti in un unico programma multi-nazionale. Il progetto ISS è iniziato nel 1994 con il programma Shuttle-Mir, e il primo modulo della stazione, Zarya, fu lanciato nel 1998 dalla Russia. L'assemblaggio è continuato per anni con il lancio di moduli pressurizzati , strutture esterne e altri componenti, avvenuti grazie ai voli dello Space Shuttle e dei razzi Proton e Sojuz. A partire dal marzo 2011, la stazione si compone di quindici moduli pressurizzati e una vasta struttura a traliccio (ITS). L'alimentazione è fornita da sedici pannelli solari montati sul traliccio esterno, oltre a quattro pannelli più piccoli presenti sui moduli russi. La stazione viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27.743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno.
Gestita come un progetto congiunto tra gli enti partecipanti, le sezioni della stazione sono controllate da centri di controllo missione a Terra, resi operativi dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA]], dall'Agenzia spaziale europea (ESA), dall'agenzia spaziale russa (RKA), dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e dall'Agenzia Spaziale Canadese (CSA). La proprietà e l'utilizzo della stazione spaziale è stabilita in accordi intergovernativi che consentono alla Federazione russa di mantenere la piena proprietà dei suoi moduli. Il costo della stazione è stato stimato dall'ESA in 100.000.000.000 € in 30 anni. Sia l'elevato costo, sia alcune scelte tecniche sono state criticate negli anni. La stazione viene servita da navicelle Soyuz, navette Progress, Space Shuttle, dall'Automated Transfer Vehicle e dal H-II Transfer Vehicle, ed è stata visitata da astronauti e cosmonauti provenienti da 15 paesi diversi.
Lo scopo principale della ISS è quella di laboratorio di ricerca. Per questa funzione essa offre un vantaggio rispetto ai veicoli spaziali, come lo Space Shuttle, poiché è una piattaforma a lungo termine in ambiente spaziale, in cui possono essere condotti esperimenti di lunga durata in assenza di peso. La presenza di un equipaggio permanente permette di monitorare, integrare, riparare e sostituire gli esperimenti e le componenti della stessa navicella spaziale. Gli scienziati a Terra hanno accesso rapido ai dati forniti dal personale di volo e possono modificare esperimenti o fare arrivare nuovi prodotti in breve tempo, cosa generalmente non fattibile su veicoli spaziali senza equipaggio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento