venerdì 27 gennaio 2012
La storia siamo noi - Hitler e le industrie americane
Prima dello scoppio della guerra, prima che i tedeschi divenissero Il "nemico", prima che l'industria tedesca fosse annientata dai bombardamenti, prima che Dresda fosse rasa al suolo e prima che sulle pagine di Cap i tedeschi fossero tutti dei grandi teschi rossi... l'America vedeva nella Germania nazista solo una grande risorsa, da cui attingere e da spremere. Noi pensiate che solo un piccolo numero industriali facevano affari con le elitè economiche tedesche. Nell'attacco diretto di Roosvelt contro questi magnati, manca una "piccola" specifica: i grandi industriali, dalla Guerra di Secessione fino ad oggi, governano praticamente direttamente la politica americana, estera ed interna. Gli esempi ancora attuali sono G.W.Bush: finanziato dalla grandi compagnie che lo obbligarono, mentendo spudoratamente, a provocare e causare la guerra in Iraq. La forza tedesca, la sua immediata ripresa economica all'alba degli anni '30, dopo la catastrofica annata del'29, che piegò un mondo già stanco e spossato, non può essere dimostrata con il criterio poco scientifico della superiorità della "razza ariana" e la seppur grande stabilità delle nuove industrie. L'aiuto, i finanziamenti, l'appoggio incondizionato delle industrie americane (e quindi, di rimando, del governo americano) è stato costante anche quando Hitler prese il potere. Questo "patto con il diavolo", come viene definito nel documentario, può sembrare paradossale, ma è dimostrato che senza l'aiuto dei grandi "signori" (o assassini, fate voi), Esso (Ex Standard Oil, Rockfeller...) e company, forse la Seconda Guerra Mondiale non si sarebbe combattuta. O forse non in quei tempi, con quei mezzi e con quelle conseguenze. L'80% del greggio, ad esempio, veniva dall'America. E la conquista della zone a Sud di Stalingrado, il Caucaso, non è casuale... l'america ha finanziato la Germania, e poi l'ha distrutta. Permettendo tutto ciò che è stato permesso.
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